Spettacoli: Canio Loguercio, "Miserere"

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Venerdì 28 settembre 2007, ore 19.00 - Casa della Musica, Via dei Capitelli, 3 - Trieste
 

Canio Loguercio: "Miserere"

Associazione Amici del Caffè Gambrinus - ONLUS - Trieste, in collaborazione col Circolo Jacques Maritain (omaggio al sodalizio che per diciannove anni ha organizzato La sera del dì di festa) e la collaborazione diretta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Assessorato all'Istruzione e Cultura.
Organizzazione e coordinamento: Giovanni Esposito
 

Canio Loguercio è un musicista, un performer, un architetto. Lucano di nascita, napoletano d'adozione, vive a Roma. Artista poliedrico ed eclettico è un agitatore culturale. Autore e regista di numerosi programmi radiofonici per Radio Rai. Canta, preferibilmente in spazi ristretti, brani appassionati. Poi, nel buio, avvia la sua cerimonia. Poco più di un'ora per una decina di canzoni, scritte con l'ausilio fondamentale di Rocco De Rosa, come tante stazioni di una via Crucis.
Autore e interprete di originali bio-installazioni sonore e di performance a domicilio, indicato dalla critica come uno strano incrocio tra Battiato e Laurie Anderson, ispirato interprete a fil 'e voce, Loguercio racconta la sua ultima sintesi espressiva, Miserere, in cui la tradizione napoletana si mescola con l'elettronica, la fotografia con il movimento, le barriere fisiche con quelle architettoniche, gli spazi intimi e protetti con quelli industriali e devastati, la poesia con la tecnologia.
Misere è una processione che si snoda con le sue litanie, i suoi riti, le giaculatorie, ovvero un banale concertino di love songs, sebbene quasi tutte scritte in napoletano, la sacra madrelingua delle passioni.
Intense serenate come Voce e’ notte e Guapparìa si intrecciano, sul filo di un delirio amoroso, con le voci dei più rappresentativi poeti della scena letteraria contemporanea. Un percorso penitenziale in cui un’armata Brancaleone si appresta a una cruenta crociata verso un lontano sepolcro dove, muta e sorda, giace la donna amata. Il suo show è conciso, tagliente, emozionante.
Canio Loguercio è un interprete, un ispirato fine dicitore che si affida al parlato, al sussurrato. Il critico Federico Vacalebre, su Il Mattino di Napoli, ha scritto di lui: "La versificazione (ora in lingua, ora in italiano) è dotta, ironico atto d'amore sadomaso, gioco di parole-flusso di coscienza che prova a uccidere la canzone dal suo interno. Il suono è un pre-testo, un fantasma postmelò, una base elettronica su cui dipanare recitativi semirap e (con)fondere campioni di culture popolari apparentemente lontane."

 

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